Non solo parole ma valore!

UNDICESIMA LEZIONE – VENERDì 26 MAGGIO 2017

Finalmente, hai trovato il motivo per cui vale la pena offrire qualcosa di unico su internet… Tanto da meritare migliaia di followers e sharing del tuo  blog!creare-valore-idea-creativa

Ma semplicemente scrivere, tenere aggiornato il proprio blog basta?
Scrivere un post completo, ricco di contenuto e con immagini  accattivanti serve davvero?
La risposta è Ni… Non servono solo parole ma devi anche offrire valore al contenuto!!!

In che cosa sei cosi diverso, tanto che il lettore sceglie proprio te?

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In base alla tua risposta, dentro di te conoscerai la verità ovvero se il tuo valore ha un senso per il mercato e per il mondo del web.
Intanto diamo una definizione di valore e che cosa rappresenta per il lettore:

“E’ il beneficio che ne ottiene utilizzando il tuo prodotto o servizio.
Quello che gli serve per risolvere il suo problema piu` grande o soddisfare una sua esigenza”

Una volta che hai individuato un enorme problema o esigenza specifica nel mercato e l’associ ad un target specifico di followers, occorre farsi scegliere e per fare questo devi catturare l’ attenzione. La domanda principale è per quale motivo dovrei leggere il tuo blog da te?
La solita risposta vaga, “perché ho voglia di scrivere” di certo non ti farà trovare dei lettori… Il motivo principale è aiutare a chi legge a risolvere un problema, quindi:

1. Valore che riceve da te
2. Valore che contraccambia con te

I motivi per cui sceglie il tuo valore possono essere diversi in funzione del vantaggio che riceve dall’ utilizzo del tuo blog:
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• Vantaggi funzionali
• Vantaggi psicologici
• Vantaggi sociali
• Vantaggi esperienziali

Io ti suggerisco di individuarne uno ma non decidere te, devi essere bravo a trovarlo inizialmente anche nella tua cerchia di amici, ad esempio su Facebook!

Cosa ti dà in cambio il tuo lettore per ricevere quei vantaggi?

In situazioni di business, nella maggior parte delle volte ti dà denaro (che è lo scopo principale delle imprese o per chi decide di avviare un blog su internet), ma potrebbe anche non esserlo sopratutto inizialmente per qualunque attività.

Unknown3Valore = benefici percepiti dal clinte / costi che il cliente deve sostenere per quei benefici

Come noti, più il valore percepito è alto, più il problema è grande e meno importante è il costo per cui è disposto a pagare per risolverlo.
Ad esempio, pagheresti un bicchiera d`acqua 5 euro? 10 euro? 100 euro?
La migliore risposta per chiunque sarebbe: “dipende” ovvero se sei da 4 giorni a camminare nel deserto sotto il sole, con 42 gradi di temperatura, con i piedi che scottano sulla sabbia e senza un albero dove ripararti … o sei morto o quella banconota da 100 euro la useresti per dissetarti senza pensarci troppo. Per cui il risultato è sempre garantito se risolvi un grande problema o un’ esigenza enorme!

Esistono 4 elementi per percepire il valore:

1. Soggettivo
2. Relativo
3. Dinamico
4. Multidimensionale

In tutti i casi devi renderlo misurabile e quindi oggettivo.

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Se per esempio il valore che hai individuato è quello di far perdere peso con i tuoi integratori naturali, devi comunicare che seguendo le dosi consigliate in funzione di età, sesso e peso, puoi fare perdere 5 kg in 15 giorni. Ovviamente poi deve essere vero e la tua soluzione deve funzionare ma questo per me è scontato.

Ecco il mio suggerimento…

Individua un grande problema o un’ esigenza esagerata
• Associala ad un target di lettori specifici
• Aumenta il valore percepito del lettore
• Riduci la percezione di costo del lettore per ottenere quel valore

Per ridurre la percezione del costo devi lavorare a stretto contatto con i tuoi followers.

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Hai capito bene, il tuo obiettivo deve essere quello di migliorare la tua soluzione e per fare questo hai bisogno del tuo “cliente” e non solo.

Raccogli i loro feedback, soprattutto sugli elementi relativi ai vantaggi, benefici, esigenze o problemi, che sono fondamentali per mantenere a lungo il tuo blog su internet.

Il lettore percepisce la tua proposta di valore come superiore, insoddisfacente o solo accettabile rispetto alle sue attese.

Sai quando il tuo valore è irresistibile agli occhi del “cliente”?

Quando è indispensabile e proprio per questo è disposto a pagarlo ad un prezzo più alto come l`acqua nel deserto. Se la tua soluzione è uguale a tanti altri tuoi competitor … allora sei nei guai!

Se vuoi creare un valore superiore alla tua concorrenza, ti devi concentrare sul  tuo lettore/cliente.21011391.gif

Il famoso motto: “be different” funziona solo se hai la certezza che essere differenti conta per il tuo lettore/cliente e soprattutto devi essere in grado di risolvere il problema.

 

Adesso tocca te crea valore non solo per te e per il tuo blog ma anche per chi “ti” legge e buon divertimento

Con Affetto

Vale 🙂

MARKETING SU FACEBOOK

DECIMA LEZIONE – VENERDì 5 MAGGIO 2017

Sempre più aziende in Italia e nel mondo fanno comunicazione su Facebook, alcune sono ormai presenti nel social network da diversi anni, altre si stanno approcciando a questo nuovo strumento da poco.
Bene, sappiamo che ad oggi 24 milioni di italiani (e 1,2 miliardi di persone nel mondo) sono iscritti, e in molti hanno capito il suo potenziale…
Ma davvero tutte le aziende comprendono fino in fondo questo “strumento”?like-us-on-facebook-button
Se pensate che fare marketing su Facebook sia l’equivalente digitale di una locandina, di uno spot radio o di un manifesto, (purtroppo) non siete sulla strada giusta. La pubblicità tradizionale NON funziona e, così pensata, rischia di essere unicamente un costo senza valido ritorno economico.
E’ realmente possibile avere un ritorno degli investimenti superiore ai costi sostenuti. 
E’ valido per la promozione delle grandi aziende, ma efficace anche per le microimprese che non possono investire grandi budget.

Le basi per fare marketing su Facebook:

1. ASCOLTA I TUOI POTENZIALI CLIENTI

Man uses an ear trumpetPer anni le grandi aziende hanno effettuato costantemente ricerche di mercato, per scoprire e capire gli interessi dei consumatori e grazie a queste hanno poi creato prodotti “in linea” con i desideri delle persone. Ora, grazie al superamento dell’asimmetria informativa, tutti gli utenti parlano ogni giorno su internet dei loro interessi, esprimendo opinioni sulle aziende e relativi prodotti utilizzati.

La prima cosa da fare, step precedente all’apertura della Pagina aziendale su Facebook, è quindi cercare i commenti delle persone rispetto al mio blog e comprendere attraverso una ricerca di marketing le conversazioni dei consumatori in merito alla tipologia di prodotto/servizio che la mia impresa offre.

2. CREA UNA STRATEGIA DI COMUNICAZIONE PRECISA

Se pensate che Facebook sia per ragazzini e quindi che chiunque sappia utilizzarlo a livello personale possa gestire il marketing aziendale (per fare un esempio a caso, lo stagista appena preso in prova che deve ancora imparare il lavoro e non conosce l’azienda…), siete sulla strada sbagliata (per la precisione un vicolo cieco al cui termine, a prescindere della lunghezza dello stesso, è presente un muro in cui andrete a sbattere). Potrà sembrarvi un’affermazione forte, ma è realmente così.lvqssrhcBZ0
Se proviamo per un attimo a immaginare l’equivalente offline della Like Page, potremmo paragonarla al front office aziendale, luogo in cui ogni giorno viene comunicata dallo staff l’azienda in ogni suo aspetto e le relative novità proposte, nonché spazio in cui il dialogo tra l’impresa e i clienti è costante, volto a chiarire eventuali dubbi, quanto a risolvere immediatamente lamentele e critiche di clienti insoddisfatti.
Se ci pensate, su Facebook avviene lo stesso. Ogni giorno l’azienda comunica se stessa ed eventuali novità ai suoi fans (potenziali clienti) e questi hanno modo di interagire scrivendo opinioni personali e ponendo eventuali domande allo staff.
Poiché sono certo che nessuna azienda assumerebbe al front office persone senza specifiche competenze, se siamo convinti ora che il paragone sia reale, sono sicuro che condividiate con me l’esigenza di operare su Facebook avvalendosi di personale qualificato.
Determiniamo i punti di forza e di debolezza della nostro blog, e individuiamo le opportunità e relative minacce del mercato di riferimento (grazie alla prima fase di ascolto, ora abbiamo i dati necessari per farlo).
Definiamo gli obiettivi specifici.
Creiamo un piano editoriale che possa guidarci ogni giorno nel raccontare l’impresa.
Coinvolgiamo gli utenti.
Definiamo dei momenti di monitoraggio, per poter valutare la nostra strategia e modificare la nostra comunicazione.

3. PARLA AL TUO REALE TARGET DI RIFERIMENTO

Uno dei dati che maggiormente vengono presi in considerazione quando si valutano i risultati su Facebook è il numero dei fans.social-media
Ma avere più Mi piace è davvero così importante?
La risposta è Ni. Da un lato poter parlare ogni giorno con un maggior numero di potenziali clienti è sicuramente un ipotetico vantaggio per la nostra impresa, che ha la possibilità di allargare il proprio bacino di clientela.

Dall’altro è fondamentale che ogni singolo fans sia realmente in linea con il nostro target di riferimento, in quanto altrimenti non potremmo ottenere alcun risultato tangibile.

4. COINVOLGI I TUOI FANS

Coinvolgere i clienti attuali, stimolandoli a diventare fan della nostra Pagina facebook;
realizzare una campagna di advertising su Facebook targetizzata. Diversamente da quanto si fa in una pubblicità tradizionale, in cui è uno (l’azienda) a parlare a molti (i consumatori), nei social network l’interazione è bidirezionale. engagement-storytelling-officina-seo
In qualsiasi momento l’utente può intraprendere un dialogo con l’impresa attraverso l’inserimento di opinioni e commenti o più semplicemente comunicando il proprio apprezzamento (like) o condividendo un qualsiasi messaggio che l’azienda ha condiviso (share).

Due motivi per farlo
Per aumentare e fidelizzare i clienti. Rispondere ai commenti degli utenti, risolvere eventuali critiche e incentivarli al continuo dialogo con la nostra azienda, contribuisce ad instaurare un clima di fiducia che porta ad una fidelizzazione della clientela acquisita e a nuovi potenziali clienti influenzati dal passaparola positivo.
Incrementare la visibilità. Ogni singolo aggiornamento che noi pubblichiamo su Facebook è gestito da un algoritmo che matematicamente decide il numero di persone che visualizzano ogni singolo post. Pur non entrando ora in ogni singolo dettaglio, gli aspetti che dobbiamo assolutamente conoscere sono 2:
1) di base non tutti i fans vedono sempre i nostri post;
2) maggiore è l’interazione degli utenti (like, commenti e condivisioni) e più elevata sarà la visibilità che avrà il singolo aggiornamento, sia questo testo, foto o link.

5. MISURA I RITORNI DELL’INVESTIMENTO

Per capire domani quanto ha reso il nostro investimento nei social media, è necessario fissare oggi degli obiettivi specifici che possano servirci per poter poi valutare la bontà delle nostre azioni di marketing, i cosidetti KPI (Key Performance Indicator). ID-10095096
Ad esempio potremmo voler realizzare una campagna di brand awareness dedicata ad accrescere la conoscenza del brand e in questo caso il numero dei fans e la relativa targetizzazione sociodemografica potrebbero essere KPI da monitorare, oppure abbiamo l’esigenza di vendere un prodotto specifico e di conseguenza risulterà fondamentale misurare il numero di conversioni raggiunte, ovvero il numero di persone che sono effettivamente diventate nostre clienti in seguito alle azioni fatte.

IN CONCLUSIONE

Facebook è uno strumento sempre più centrale nelle attività di marketing aziendale. Di fronte ad una relativa semplicità tecnica nella gestione (non serve essere dei programmatori per usare il social network), ci troviamo a dover operare in un contesto di comunicazione che va compreso molto bene per poterne sfruttare al massimo il potenziale intrinseco.
Nel momento in cui stiamo pensando di iniziare una comunicazione online su Facebook ricordiamoci sempre di ascoltare le conversazioni in rete, definire una strategia di comunicazione che ci consenta di raggiungere e parlare in modo corretto al nostro target di riferimento, con cui dobbiamo instaurare un dialogo… senza dimenticarci, con intervalli costanti, di guardare quanto fatto e valutare eventuali modifiche.
Buon Facebook a tutti 🙂

L’importanza dell’Email Marketing!

NONA LEZIONE – VENERDì 5 MAGGIO 2017

Con l’espandersi del web è nata una particolare branca del direct marketing chiamata email marketing. In pratica, a differenza del marketing tradizionale, l’email marketing si occupa di spedire dei messaggi promozionali ai clienti (o ai potenziali clienti) utilizzando la posta elettronica.

Door-to-door-salesmanQuesto sistema ha preso immediatamente piede per via di notevoli vantaggi che apporta rispetto ai metodi tradizionali utilizzati nel passato come il volantinaggio, gli spot radiofonici e televisivi e i messaggi per mezzo stampa come giornali o riviste di settore.

In tutti i sistemi sopra elencati è presente un problema che frena la riuscita di un marketing perfetto: essi presentano una comunicazione forzatamente mono direzionale.
In pratica l’azienda può comunicare con te ma non il contrario… ROI_okQuesto fa sì che il potenziale cliente si senta isolato nella scelta e, quindi, spessissimo “tergiversa” o si fa mille e più problemi immaginari che lo portano, molte volte, a non comprare per paura.

…Tutto ciò, assai spesso, comporta un bassissimo ritorno sugli investimenti pubblicitari – chiamato in gergo ROI (Return Of Investiment) – sicché, a fronte di milioni di euro investiti in passaggi pubblicitari televisivi, il rischio è quello di avere un riscontro di pochi profitti in più come ritorno sull’investimento.

Ebbene, l’email marketing ha permesso di risolvere questo e molti altri problemi grazie a tecniche prima impossibili da attuare! Come è stata possibile questa rivoluzione? Qui di seguito, vediamo alcune caratteristiche che hanno reso vincente l’email marketing:

Economicoimages

Spedire un’email è infinitamente più economico, rispetto ad attuare qualunque altra forma di comunicazione che ti può venire in mente. Ciò ti permette di poter spedire email in modo regolare senza, tuttavia, dover investire un patrimonio.

Istantaneo e flessibilerapido

Le email arrivano immediatamente, al contrario di altre forme di comunicazione. Questo fa sì che si possono utilizzare alcune strategie, per massimizzarne la resa, come:
Inviare diversi tipi di messaggio a un numero di utenti ristretto, in modo da poter vedere subito quale funziona meglio e, successivamente, spedire quello più efficace al resto della tua mailing list.
Possibilità di profilare i messaggi per differenti categorie di clienti, in modo che ognuno riceva la
mail più indicata alle proprie esigenze.
In generale, effettuando un po’ di test, si può quasi sempre trovare la modalità ei email marketing che ottiene il miglior ROI datosi che, lavorando in questo modo, quest’ultimo può essere calcolato in maniera estremamente precisa.
In particolare, è molto importante lavorare su 4 indici fondamentali che permettono di ottenere un ROI elevato. Questi sono:

1. Delivery rateinbox-place

E’, in pratica, la percentuale (o tasso) di email effettivamente consegnate. Cioè quante mail tra quelle spedite sono arrivate, effettivamente, nelle caselle email dei destinatari. Il delivery rate dipende molto dalla qualità della lista posseduta e quindi devi lavorare parecchio al fine di non avere al suo interno indirizzi fasulli oppure, cosa ancora più importante, non finIre all’interno dello spam.

2. Open rate

email-open-rates.jpgConsiste nel tasso effettivo di apertura delle email.
In pratica, appurato che su 100 email spedite 95 arrivano a destinazione, quante di queste vengono poi effettivamente aperte? Questo parametro dipende fortemente dal subject dell’email e dala stima che il lettore ha del mittente. Se il subject non è accattivante, oppure il tuo nome non è conosciuto, le aperture delle email saranno molto basse. Pertanto, devi lavorare per migliorare sia il subject che la tua reputazione.

3. Click rate

getting-people-to-open-email-267x300Diciamo che, delle 100 email mandate, quelle che arrivano a destinazione e che vengono effettivamente aperte siano 60. Di queste, quante suscitano un interesse sufficiente a convincere il lettore a cliccare sul link e/o banner in esse contenuto? Il tasso di conversione di email lette in click è, appunto, il click rate. Ovviamente, quest’ultima variabile dipende da quanto sei stato bravo a convincere e persuadere il lettore. In pratica, dovrai lavorare molto di copywriting!

4. Conversion rate

Bene, diciamo 3166effche finalmente hai ottenuto i click sui link all’interno della mail e che 30 utenti siano effettivamente arrivati nella tua landing page. Ora bisogna convincerli ad agire, cioè probabilmente questo significa a comprare. Il tasso che calcola la conversione dei click in acquisti (o altra azione che ti interessa come, ad esempio, rimpire il modulo di richiesta per un preventivo), è detto conversion rate. Questo indicatore è molto sensibile al copywriting e a un buon
lavoro fatto in fase di marketing e di profilazione iniziale degli utenti.

Causa e Effetti: La Fidelizzazione

Grazie la-fidelizzazione-del-cliente-2-638all’economicità dell’email marketing si può tenere un contatto frequente con i clienti, permettendo quindi una fidelizzazione che con altri sistemi è impossibile portare avanti.
Inoltre, con le email si può effettuare una comunicazione uno ad uno, cioè un discorso diretto (addirittura citando per nome l’interlocutore). Questo, contestualmente ad un buon copywriting, permette di creare un legame di fiducia. Se i clienti o i potenziali clienti ti vedono presente e ti
percepiscono come un leader del settore, in futuro saranno molto più propensi a seguire i tuoi consigli commerciali.

L’Affiliazione

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Grazie ai costi contenuti si può spedire una email anche per sponsorizzare un prodotto di un collega, o di uno sponsor, che paga tramite affiliazione. Un tempo sarebbe stato impensabile
per chiunque accedere ai media tradizionali, pagandone gli alti costi, per poi utilizzare lo spazio per vendere prodotti altrui. Invece, grazie all’email marketing, questo si può fare e anzi è uno dei sistemi più utilizzati per guadagnare online!

Ovvio che l’email marketing da solo non porta nessun risultato. Per funzionare serve avere una lista propria di iscritti al sito, altrimenti saresti costretto a servirti sempre di DEM ( direct email marketing – all’acquisto di potenziali clienti) che, generalmente, hanno un costo non altissimo ma neanche trascurabile.
In pratica, prima devi crearti una lista di iscritti ben profilata e targettizzata, dopo di che il passo naturale sarà quello di inviare le tue email promozionali.
Quindi, per concludere, le vendite su internet ma nel nostro caso vendere il valore del tuo blog sono molto efficienti dal punto di vista del ritorno economico sugli investimenti tuttavia, se vuoi veramente guadagnare online, allora devi saper amalgamare bene tutti gli ingredienti della torta. …E L’email marketing è uno degli ingredienti principali del successo online!

Grazie per la lettura

Vale 🙂

Scrivi quello che vuoi ma basta che scrivi!

OTTAVA LEZIONE – VENERDì 21 APRILE 2017

Cosa significa scrivere un articolo? Affrontare un argomento a caso? Descrivere un’esperienza? Aspetta, ci sono: vuoi scrivere per aumentare le visite. O magari per imitare quel blogger che ti ha sempre ispirato. E che in qualche modo vorresti raggiungere. Non è il massimo, vero?
No, per niente. O meglio, all’inizio tutti lavorano senza una bussola o con le idee confuse. Impossibile definire una strategia chiara fin dal primo post, il blogging è fatto di tentativi. Di prove e di fallimenti utili per capire come migliorare, come ottimizzare la propria attività. Ma un dato è certo: non puoi ignorare la necessità di una strategia, di un approccio olistico alla scrittura online.

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Uno dei punti essenziali per il tuo blog è scrivere articoli di qualità qui di seguito i  i passaggi decisivi.

1. Perché scrivere

Obiettivi, hai bisogno di obiettivi. Perche-scrivere-ci-fa-stare-meglio_su_vertical_dynQuesta è la base di partenza per gli articoli. Non puoi fare diversamente se vuoi scrivere post degni di questo nome. Quando pubblichi un post per il tuo blog devi rispondere a una domanda essenziale: perché hai creato quel contenuto? Perché lo hai scritto?

Un blog può avere diversi obiettivi, e i tuoi articoli devono essere studiati per raggiungerli.

2. A chi scrivere

Questo è il secondo punto da rispettare per fare in modo che il tuo articolo sia utile all’economia del calendario editoriale. Il concetto è semplice: scrivere un contenuto di qualità vuol dire intercettare le esigenze del lettore, rispondere a domande e interessi. Tu sai cosa vuole il lettore? Sai cosa cerca il pubblico utile al tuo progetto? 20150413_Scuola_Lettore_Zero.jpgPer scrivere un buon articolo devi conoscere gusti, esigenze, necessità. Devi avere un’idea chiara del tone of voice, e parlare alle persone con il linguaggio giusto. Scrivere un articolo non è sinonimo di autocelebrazione, non devi scrivere per te.
Quindi, prima di iniziare a scrivere devi studiare il pubblico. Senza dimenticare i competitor. Queste informazioni sono indispensabili per dare personalità e risorse al tuo articolo.

3. Come scrivere

Come_scrivere_al_computerHai capito a chi devi rivolgerti, ora devi approfondire un punto: come comunicare. Con un articolo legato a una tua opinione personale? Con un tutorial? Con un pillar article capace di approfondire ogni sfumatura del tema? Dipende dalle esigenze del pubblico e dalla natura dell’argomento.

Come scrivere un post efficace? Gli ingredienti sono diversi e non riguardano solo la buona scrittura. Devi avere delle competenze legate all’uso di WordPress, alle competenze SEO (seppur marginali) e al content marketing. Proviamo a fare il punto della situazione?

 4. Headline

L’headline è la stringa decisiva per un contenuto efficace. Attraverso il titolo puoi catturare lo sguardo e costringere il lettore a fermarsi, a prestare attenzione al tuo contenuto. Puoi creare un articolo spettacolare, ma se il titolo non funziona hai perso in partenza.200.gif

Il titolo non è l’unico fattore che le persone valutano prima di cliccare un link – l’autorevolezza del dominio può fare la differenza – ma ha un potere magnetico sul lettore: se riesci a cogliere il giusto equilibrio il tuo articolo è destinato a grandi cose. Per questo devi scrivere una headline efficace.

 5. Leggibilità

Il miglior articolo di questo mondo diventa lettera morta se non è leggibile, se non è stata curata la forma della comunicazione. Il grande nemico della leggibilità: il blocco di parole.

6. Attacco e chiusura

cddd1cf0b16924cdc950bff2484caa8aL’headline è l’aggancio iniziale, l’attacco consolida l’attenzione del lettore e lo convince: questo è l’articolo che fa per te, la tua ricerca è finita. L’attenzione online è sempre in bilico, l’utente non deve leggere dieci paragrafi prima di arrivare al nocciolo del problema. Ecco perché l’attacco deve essere immediato, avvincente, ma al tempo stesso diretto: devi dire subito cosa si trova nell’articolo.

Stesso discorso vale per la chiusura. Spesso ci lasciamo influenzare dalla piramide rovesciata, tipica della tradizione giornalistica, che consiglia di sfumare la consistenza dei contenuti: in alto quelli più importanti, in basso i dettagli. Sul web ci sono altre logiche, altri ragionamenti.

Le persone devono compiere delle azioni utili per un lavoro o un’attività. Alla fine dell’articolo può essere interessante inserire una sintesi del post con una call to action, un invito all’azione per spingere il lettore a diventare attore. Come deve essere? Imperativa, breve, ricca di valore aggiunto.

7. Immagini, video, podcast

Come nel caso delle headline, l’immagine ha un ruolo decisivo per il successo del post. I contenuti visual comunicano valori e informazioni in tempi minimi, riescono a battere sul tempo la scrittura. E lo fanno aggiungendo significati, valori, informazioni.

web-marketingD’altro canto è fin troppo facile (ed errato) fermarsi solo alle foto o alle grafiche da inserire all’inizio dell’articolo. Un post efficace lavora bene con le immagini, ottimizzate per la SEO e per le persone in carne e ossa, ma c’è altro da aggiungere: un buon lavoro di content marketing si orienta verso tutte le soluzioni utili per migliorare l’articolo. Dal video al podcast.

8. Non abbandonare il contenuto

tumblr_inline_mqf6l6tQZo1qz4rgpUno degli errori che viene ripetuto da chi lavora in modo superficiale. Hai scritto un grande articolo, un contenuto di qualità, e hai seguito la pubblicazione in ogni passaggio.

Ora puoi abbandonare il prodotto? No, adesso inizia la seconda parte del lavoro. Devi seguire tutti gli sviluppi: le condivisioni, le menzioni, i commenti che i lettori lasciano per arricchire il tuo lavoro.
In questo modo amplifichi i vantaggi del blog: ogni commento può diventare un’occasione per acquisire un nuovo lettore. O per perderlo, questo è chiaro. Si tratta di un investimento. Molto dipende da come ti relazioni con il pubblico.

Adesso a voi il testimone giovani blogger e scrivete articoli di successo! Io sarò qui a leggerli!

Buon Lavoro

Vale 🙂

Footer e Sidebar: cosa sono e come organizzarli

SETTIMA LEZIONE – VENERDì 14 MARZO 2017

Oggi vorrei chiudere il percorso che abbiamo iniziato qualche mese fa con una delle parti più importanti che compongono un blog: footer e sidebar

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Che cos’è il footer?

Il footer in un blog, o più in generale in un sito web, è l’ELEMENTO FINALE che va a chiudere i tuoi contenuti. Volendo trovargli una traduzione in italiano potremmo chiamarlo PIÉ DI PAGINA.

Cosa può contenere il footer?

Ovviamente non c’è una sola via per costruire un buon footer. Quando ti ritrovi a decidere come realizzare il footer, la prima cosa su cui devi porre la tua attenzione in realtà è tutto il resto del tuo blog. Se vedi che nelle altre parti del tuo sito (header e sidebar) ci sono già tutte le informazioni e i link che i tuoi visitatori/lettori desiderano, il tuo footer può essere estremamente minimal . Al contrario, potresti invece scegliere di strutturare un po’ di più il tuo footer, con link ed informazioni che portino i tuoi visitatori a rimanere per maggior tempo nel tuo sito web.

Un footer minimal può contenere:
– il COPYRIGHT;
– le SOCIAL ICON (Twitter, Facebook, Pinterest, etc), per permettere ai tuoi lettori di seguirti anche sui tuoi canali sociali principali;
– link agli ULTIMI POST del blog;
– link ai POST PIÙ LETTI o commentati;
– link a qualche RISORSA GRATUITA che hai creato per i lettori, come ebook, white paper, elementi grafici, podcast, e chi più ne ha, più ne metta;
– un piccolo FORM DI CONTATTO per permettere a chi ti legge di scriverti
un form per dare la possibilità ai tuoi lettori di iscriversi alla tua NEWSLETTER.
Eviterei come la morte di mettere riferimenti personali – blogger o azienda non fa differenza – perché conto che tu abbia già inserito questi rimandi o nell’header o, ancora meglio, nella sidebar.

Come si modifica il footer

Sulla bara laterale di dx trovi la voce temi -> personalizza

Schermata 2017-04-19 alle 20.13.34

Una volta dentro la pagina di personalizzazione

Schermata 2017-04-19 alle 20.14.32.png

Clicca su widget e successivamente vedrai che tipi di footer (compreso la barra laterale o sidebar)

Schermata 2017-04-19 alle 20.15.29

Questi indicano le tre colonne che compongono il footer, cliccando su ognuna di queste potremo modificare le colonne con nuovi strumenti o aggiungendo righe. Schermata 2017-04-19 alle 20.16.48.png

Prova a costruire il tuo footer e vedrai che manualmente risulta essere più facile che spiegato a parole.

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La caratteristica della maggior parte dei blog WordPress è la presenza di due sezioni: quella dedicata agli articoli e la sidebar. L’area dedicata agli articoli racchiude il susseguirsi dei contenuti (ovvero la differenza sostanziale tra un blog e un sito web) mentre la sidebar viene utilizzata ai widget, ovvero ai moduli accessori. Questo, ovviamente, non significa rilegare la sidebar a un ruolo secondario.

La tua sidebar ha bisogno di attenzioni, non puoi abbandonarla perché è una delle componenti fondamentali del blog WordPress: è tra le prime tappe visuali.

Come si modifica la sidebar

Per modificare la sidebar avviene nello stesso modo in cui si modifica il footer, quindi rimando la lettura al paragrafo di sopra.

Quanti tipi di widget esistono?

Tanti. Quelli di default che trovi nella sezione dedicata di WordPress sono legati all’organizzazione dei contenuti, ma ci sono anche i widget per inserire contenuti multimediali. Ecco i widget più importanti:

  • Testo: un box nel quale puoi inserire qualsiasi tipo di testo, anche codice HTML, quindi banner pubblicitari e badge social.
  • Commenti recenti: un widget utile per mostrare ai lettori i nuovi commenti e spingerli a lasciare un’opinione nei post più commentati. 
  • Pagine e archivi: un widget per elencare le pagine fisse del tuo blog e un altro per avere a portata di mano gli articoli vecchi. 
  • Cerca: un modulo per inserire la ricerca all’interno del blog.

La regola fondamentale per ottenere il massimo dalla tua sidebar WordPress: ordine. La sidebar non deve essere un mosaico di elementi grafici che distraggono il lettore, ma una risorse dove inserire link per scoprire nuovi contenuti e per creale fidelizzazione. All’inizio della sidebar, in alto, devono trovare posto gli elementi più importanti (banner pubblicitari, moduli di affiliazione) e per facilitare l’iscrizione ai vari canali social ti consiglio di utilizzare i badge ufficiali dei vari social.

Per questa lezione è tutto ci vediamo alla prossima 

Grazie per la lettura 

Vale 

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